Nel 1959, Mona Best, madre del primo batterista dei Beatles, Pete Best, trasformò il seminterrato della sua casa in un punto d’incontro per i giovani appassionati di musica. Così nacque quasi per caso il Casbah Coffee Club, che in breve tempo divenne il trampolino di lancio per quello che sarebbe diventato il fenomeno musicale più influente della storia. Qui, tra pareti umide e note rimbombanti, si esibirono per la prima volta i Quarrymen, la band in cui Lennon suonava insieme a un giovanissimo Paul McCartney e George Harrison. I Quarrymen tennero ben 13 concerti lì, prima che i Beatles prendessero il loro posto, suonando più di 40 serate e trasformando il Casbah in un luogo di culto.
Paul McCartney, ricordando quei giorni, lo descrisse come “il nostro club personale“, un posto dove i sogni si fondevano con la musica e dove ogni sabato sera era sinonimo di festa. Oggi, quella stessa atmosfera sembra rivivere nelle stanze convertite in suite di lusso, ciascuna dedicata a un membro della band: la McCartney, la Lennon, la Harrison, e la Sutcliffe, in onore di Stuart Sutcliffe, il primo bassista del gruppo.
C’è però un dettaglio che distingue queste stanze: manca una suite dedicata a Ringo Starr. Non per qualche disputa o rivalità, come chiarisce Roag Best, fratello minore di Pete e attuale custode di questo patrimonio musicale, ma semplicemente perché Ringo non era ancora nella band quando il Casbah raggiunse il suo massimo splendore. Le camere, quindi, raccontano la vera storia dei Beatles, quella degli inizi, dei sogni condivisi e delle prime note suonate tra le mura del club.