Il tradizionale canto “a cuncordu” di Santu Lussurgiu è protagonista a Venezia al Cultural Flow Zone

In un’affascinante avventura culturale, il documentario “Mantènnere: Custodire il Suono del Sacro” si appresta a svelare le meraviglie del canto a cuncordu di Santu Lussurgiu, un luogo incantevole situato nell’Oristanese, in Sardegna.

Un momento del documentario
“Mantènnere: Custodire il Suono del Sacro” svela le meraviglie del canto a concordu. (www.sardegnaoggi.it)

Questa opera è diretta dal talentuoso etnomusicologo e cineasta Diego Pani e sarà presentata in anteprima il 5 dicembre presso il Cultural Flow Zone di Venezia. Il film si propone di delineare il legame profondo fra generazioni di cantori della Confraternita del Rosario, un viaggio che si intreccia con le tradizioni e riti della Settimana Santalussurgese.

Il mondo del cuncordu: una tradizione viva

L’argomento centrale del documentario ruota attorno al Cuncordu ‘e su Rosàriu, un gruppo che, fin dagli anni ’70, ha sostenuto e arricchito i rituali della comunità di Santu Lussurgiu. Questo coro maschile tradizionale non è solo una forma di espressione musicale, bensì un elemento fondamentale che connette la comunità alle sue radici storiche e spirituali.

Il paese di Santu Lussurgiu
Situato nell’oristanese, il paese è ricco di tradizioni che ancora incantano tutti. (www.sardegnaoggi.it)

L’approccio di Pani è quello di mettere a confronto le voci e le esperienze di cantori più anziani e giovani confratelli. Da qui scaturisce un’interessante riflessione sul passaggio di un’eredità culturale che rischia di disperdersi nella modernità. Quest’intreccio di voci diverse porta a una narrazione unica, capace di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza non solo visiva, ma profondamente emotiva. Così, “Mantènnere” rappresenta un documento prezioso che custodisce il suono sacro delle tradizioni sarde, rivelando ancor più il valore del patrimonio musicale della Sardegna.

Un progetto nato per valorizzare l’etnomusicologia

L’importante realizzazione del documentario è stata resa possibile grazie alla borsa di studio “Diego Carpitella”, conferita dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, una consacrazione che ne sottolinea l’importanza accademica e culturale. Proprio per queste ragioni, la presentazione del film rientra nel programma della rassegna Sguardi Musicali, un evento annuale dedicato alla musica, che mira a promuovere e divulgare la ricchezza e la diversità delle tradizioni musicali.

La produzione di “Mantènnere” è stata curata dall’etichetta Talk About Records, che ha sempre operato con l’intento di valorizzare le pratiche musicali più autentiche. Inoltre, la realizzazione del film ha beneficiato del fondamentale supporto dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico. Quindi, questo progetto non si limita a essere un semplice documentario, ma rappresenta anche un modo per rendere omaggio alla tradizione musicale che continua a vivere e a prosperare in Sardegna.

Un evento imperdibile a Venezia

L’anteprima di “Mantènnere” si svolgerà il 5 dicembre al CFZ di Venezia, all’interno di un programma ricco di eventi volti a esplorare il mondo della musica etnomusicale. La giornata inizierà con un seminario che parlerà dell’etnomusicologia dialogica, una disciplina che incoraggia il confronto e lo scambio tra culture diverse. Al pomeriggio seguirà un’interessante rassegna di cortometraggi dedicati alla musica sarda. Infine, la serata culminerà con la proiezione del documentario, che avverrà alle 18:00, seguita da un’attesissima esibizione dal vivo dei cantori del Cuncordu “Sos Zovanos de Su Rosariu”, che sono i protagonisti del film.

Quest’evento rappresenta una rara opportunità per immergersi nel mondo della musica tradizionale sarda, un’occasione per ascoltare, vedere e sentire in prima persona il potere evocativo del canto a cuncordu. La tradizione musicale, così ben rappresentata in questo documentario, è unica nel suo genere e invita tutti a riscoprire il fascino e la bellezza delle culture più antiche.