La triatleta ha contratto l’Escherichia coli dopo la prova individuale nel fiume parigino. E non sarebbe un caso isolato. La federazione belga attacca l’organizzazione dei Giochi: “Speriamo che la nostra decisione serva di lezione per il futuro”
La squadra belga di triathlon ha annunciato nella serata di ieri il ritiro dalla staffetta mista alle Olimpiadi di Parigi, disputata questa mattina e vinta dalla Germania che ha conquistato allo sprint finale la medaglia d’oro, con l’argento andato agli Stati Uniti e il bronzo alla Gran Bretagna. L’Italia, che ha schierato Gianluca Pozzatti, Alice Betto, Alessio Crociani e Verena Steinhauser, si è classificata al sesto posto. La decisione della federazione belga è stata presa dopo che Claire Michel, una delle componenti del team, si è ammalata, risultando il primo caso di Escherichia coli registrato durante questi Giochi. Michel aveva partecipato alla gara femminile di triathlon il mercoledì precedente, con la prova di nuoto che si era svolta nelle acque della Senna.
La condizione delle acque della Senna è stato un problema costante di questi Giochi, dalle polemiche prima dell’inizio delle competizioni, fino alle lamentele degli atleti e agli allenamenti annullati. Inoltre le recenti piogge che hanno bagnato Parigi hanno peggiorato ulteriormente la situazione. Le autorità francesi avevano rassicurato riguardo alla qualità dell’acqua, ma l’episodio di Claire Michel ha evidentemente alzato ulteriormente il livello di sospetti.
La connazionale di Michel, Jolien Vermeylen, ha espresso apertamente le sue preoccupazioni dopo la gara individuale: “Ho bevuto molta acqua, ovviamente non ha il sapore di Coca-Cola né di Sprite. Mentre nuotavo sotto il ponte ho annusato e mi sono detta non pensare troppo. La Senna è sporca da cento anni, quindi non si può dire che la sicurezza degli atleti sia una priorità”.
Il Comitato Olimpico belga e la federazione di triathlon del Belgio hanno emesso una nota ufficiale in cui spiegano la decisione del ritiro, evidenziando la necessità di garantire condizioni di sicurezza adeguate per tutte le competizioni future, riservando anche una stoccata all’organizzazione parigina. “Speriamo che la lezione venga appresa in vista delle prossime competizioni di triathlon alle Olimpiadi”, recita il comunicato.
La malattia dell’atleta belga tuttavia potrebbe non essere un caso isolato. Anche la squadra svizzera ha subito perdite significative a causa di infezioni gastro-intestinali, con due atleti costretti a rinunciare alle gare. Non si è parlato di Escherichia coli, ma i sintomi sembrano essere molto siimili a quelli accusati da Michel. Nella squadra elvetica infatti Sylvain Friedelance ha dovuto sostituire Simon Westermann, a sua volta rimpiazzo di Adrien Briffod, il cui stato di salute ha sollevato ulteriori dubbi sulla correlazione tra le infezioni e la qualità dell’acqua della Senna. Hanspeter Betschart, responsabile medico di Swiss Olympics, ha dichiarato che “non è ancora chiaro se l’infezione di Briffod sia direttamente collegata al fiume”, sottolineando che non vi è stato un “accumulo evidente di malattie gastrointestinali tra gli atleti delle altre nazioni”,
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