Olimpiadi, Tamberi arriverà oggi a Parigi: come sta l’atleta

Tamberi, atteso a Parigi oggi intorno alle 17, ha scritto domenica sui social di aver avuto forte febbre oltre i 38 gradi e di aver ricevuto la diagnosi di un probabile calcolo renale

Gianmarco Tamberi mantiene la promessa e nonostante i problemi di salute arriverà a Parigi oggi pomeriggio. La partenza è prevista alle 15, a confermarlo alcune fonti Fidal. Il campione olimpico di Tokyo era stato costretto a rimandare la partenza per le Olimpiadi a causa di un “probabile calcolo renale“, che gli aveva provocato una fitta lancinante a un fianco”, così aveva scritto l’atleta su Instagram. 

Tamberi in partenza da Fiumicino

Il campione azzurro di salto in alto, portabandiera dell’Italia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, si è imbarcato intorno alle 13 da Fiumicino, destinazione Francia, dove dovrebbe atterrare a metà pomeriggio. Al di là delle Alpi le sue condizioni saranno ulteriormente monitorate ma il ragazzo è stato chiaro: non vuole rinunciare ai giochi e farà di tutto per esserci. Coperto da un cappello per evitare di essere riconosciuto e attorniato dai tifosi e protetto dalla Polizia ha guadagnato il gate per l’imbarco accompagnato da sua moglie. Adesso gli restano 48 ore per prepararsi in vista delle qualificazioni.

L’imprevisto e il messaggio dell’atleta

Tamberi, atteso a Parigi oggi intorno alle 17, ha scritto domenica sui social di aver avuto forte febbre oltre i 38 gradi e di aver ricevuto la diagnosi di un probabile calcolo renale. “Incredibile… Non può essere vero. Ieri ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue… Probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre”, ha spiegato l’atleta, che vuole ad ogni costo essere presente per le qualificazioni e per la finale del 10 agosto.

Tamberi
Tamberi | INSTAGRAM/TAMBERI – Sardegnaoggi.it

“Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare… Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero. Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!“, aveva scritto domenica il 32enne, parlando dell’imprevisto che lo ha costretto a rimandare la partenza per le Olimpiadi.

Calcolo renale, cosa dicono gli esperti

Cos’è il disturbo che ha colpito Gianmarco Tamberi? Gli esperti dell’ospedale Niguarda di Milano, in un approfondimento pubblicato sul sito dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano, spiegano che “il sintomo più tipico” della calcolosi è un violento dolore al fianco che può colpire fino a una persona su 10“.

Il calcolo renale (o nefrolitiasi) si crea quando “nelle urine la concentrazione dei sali litogeni (calcio, acido urico, ossalato), aumentando, forma i primi cristalli che poi, aggregandosi tra di loro, costituiscono il calcolo vero e proprio. Si tratta di un problema che interessa dal 5 al 10% della popolazione, con un trend di crescita negli ultimi decenni, imputabile al maggior consumo di proteine animali nella nostra alimentazione”, si legge nel documento.

Le urine dovrebbero essere mantenute in condizione di sottosaturazione, cioè ben diluite, garantendo una costante e frazionata idratazione per produrre diuresi superiore a 2 litri”, spiegano gli esperti. Esistono diversi tipi di calcolo renale: i più comuni “sono formati dai sali di calcio, ci sono quelli di acido urico e quelli di struvite, conseguenti ad una particolare infezione urinaria. Poi possono esserci quelli di cistina, causati da una rara patologia ereditaria“, viene precisato. “Per la diagnosi del tipo di calcolosi è essenziale analizzare la composizione del calcolo una volta espulso, mediante un esame chimico o cristallografico”, continuano.