L’azzurro, visibilmente emozionato, dice ai microfoni: “Prima di tutto devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni, non mi aspettavo tutto questo affetto dagli italiani, non era quello che speravo“
Gianmarco Tamberi sbaglia tre salti a 2,27, ma va in finale insieme ai primi 12. È stato un debutto difficile per l’azzurro che, dopo la febbre e i sospetti calcoli renali dei giorni scorsi, non è apparso in formissima oggi. L’atleta si è qualificato comunque per la finale Olimpica insieme a Stefano Sottile (anche lui con 2,24). “Oggi è stata durissima, in finale sarà un’altra cosa“, ha detto il capitano della Nazionale di atletica ai giornalisti subito dopo la perfomance. La medaglia d’oro a Tokyo riesce a qualificarsi con un salto di 2,24 (riuscito al primo tentativo).
Tamberi: “Spero di farvi impazzire”
Tamberi arriva alla finale. A superare i 2,27 sono solo cinque atleti: lo statunitense McEwen, l’australiano Kerr, Mutaz Barshim, il sudcoreano Woo Sang-hyeok e il giapponese Akamatsu.
L’azzurro, visibilmente emozionato, dice ai microfoni: “Prima di tutto devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni, non mi aspettavo tutto questo affetto dagli italiani, non era quello che speravo“. “Bisognava andare in finale, sarebbe stato il giorno più duro della mia vita, così è stato. Tre giorni fa ero in ospedale, penso di non aver mai staccato avevo poche energie, è andata bene. Siamo entrati in finale, sabato sarà un’altra giornata, sarà completamente diverso. Spero di farvi impazzire“, ha aggiunto.
Di Mattia Furlani dice: “È un fenomeno allucinante”
La giornalista chiede a Tamberi cosa pensa di Mattia Furlani, che a soli 19 anni vince il bronzo a Parigi 2024, lui risponde: “È un fenomeno allucinante“. “Di solito il giorno prima della mia gara non guardo le altre perché altrimenti non dormo, ma Mattia non potevo non guardarlo. Segnatevi questo nome, perché questo piccoletto sarà ovunque”, ha detto ai microfoni della Rai l’altista. “Furlani ha la testa da campione e una dedizione unica. Ha capito cosa significhi fare sport da professionista, non si è montato la testa nonostante quello che ha fatto, e continua ad avere fame. Sono ‘contento’ per Tentoglu (medaglia d’oro nel salto in lungo, ndr) perché potrebbe essere una delle ultime vittorie della sua carriera. Mattia è un vero campione e a 19 anni ce ne sono pochi“, ha concluso.
Il dolore di Tamberi
Il portabandiera azzurro, colpito da una colica renale, aveva scritto domenica sui social: “Incredibile… Non può essere vero. Ieri ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue… Probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre“. “Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare… Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero. Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!“, aveva continuato il campione, che ha posticipato la partenza a lunedì.