Allenatori esordienti in Serie A saranno pochi, nonostante molti cambi in panchina: cosa aspettarsi dal campionato che inizia questo weekend
Tredici squadre su venti inizieranno la stagione 2024-2025 della Serie A con un nuovo allenatore. Tra le principali, solo Inter con Simone Inzaghi, Atalanta con Gian Piero Gasperini e Roma con Daniele De Rossi (arrivato a gennaio per sostituire José Mourinho) hanno mantenuto la stessa guida tecnica. Milan, Juventus, Napoli, Lazio, Fiorentina e Bologna hanno tutte optato per un nuovo allenatore, anche se nessuno di loro è un esordiente in Serie A; la maggior parte ha semplicemente cambiato squadra, senza molte nuove facce nel campionato.
L’Inter non ha sentito la necessità di cambiare allenatore: dopo la netta vittoria dell’ultimo campionato, Inzaghi ha completato un percorso di crescita personale e di squadra durato tre anni, dimostrandosi uno dei migliori allenatori italiani. La dirigenza ha aggiunto due giocatori esperti come l’attaccante iraniano Mehdi Taremi e il centrocampista polacco Piotr Zielinski, entrambi arrivati a parametro zero, cioè alla fine dei loro contratti con le precedenti squadre, quindi senza costi di trasferimento ma con stipendi elevati e commissioni ingenti per i procuratori.
Nonostante le vittorie, l’Inter non ha ancora una situazione finanziaria completamente stabile, quindi ha optato per rinforzi mirati e non dispendiosi, mantenendo tutti i suoi migliori giocatori, incluso il capitano Lautaro Martínez, che ha recentemente rinnovato il contratto.
Il vantaggio per l’Inter è di essere l’unica tra le squadre favorite per lo Scudetto a non aver cambiato allenatore o sistema di gioco, evitando così la necessità di un periodo di adattamento.
Fino a ora, Inzaghi è riuscito ogni anno a migliorare il livello di gioco e dei giocatori, ma nella scorsa stagione l’Inter aveva l’età media più alta della Serie A: il rischio è che alcuni dei giocatori chiave come Henrikh Mkhitaryan, Francesco Acerbi, Matteo Darmian e Hakan Çalhanoğlu possano non riuscire a mantenere gli stessi standard.
Dopo cinque anni sotto la guida di Stefano Pioli, il Milan ha scelto il portoghese Paulo Fonseca come nuovo allenatore. Fonseca ha già avuto un’esperienza in Serie A con la Roma tra il 2019 e il 2021, dove il miglior risultato è stato un quinto posto e una semifinale di Europa League. La scorsa stagione ha allenato il Lille in Francia, e in precedenza ha guidato squadre come lo Shakhtar Donetsk e il Porto.
Le squadre di Fonseca si sono sempre distinte per un calcio propositivo e divertente, basato sui principi del “gioco di posizione”, come il possesso palla e il pressing. Tuttavia, Fonseca non ha mai allenato una squadra con l’obiettivo di vincere un campionato competitivo come quello italiano, e molti tifosi del Milan, dopo le delusioni della scorsa stagione (secondo posto con lo Scudetto vinto dall’Inter nel derby e eliminazione ai quarti di Europa League contro la Roma), speravano in una scelta più ambiziosa da parte della dirigenza.
Durante le amichevoli estive, che pur non avendo grande rilevanza danno un’idea della preparazione della squadra, il Milan ha ottenuto vittorie contro il Manchester City e il Real Madrid, e ha pareggiato contro il Barcellona, dimostrando di essere già una squadra diversa rispetto alla versione confusa e poco brillante della scorsa stagione.
In attacco, per sostituire Olivier Giroud, è arrivato lo spagnolo Álvaro Morata, un giocatore esperto e dal rendimento abbastanza sicuro, anche se si era parlato a lungo dell’acquisto dell’olandese Joshua Zirkzee, uno dei migliori talenti della scorsa stagione di Serie A, che avrebbe probabilmente entusiasmato di più i tifosi.
È difficile prevedere cosa potrà ottenere il Milan quest’anno, molto dipenderà dalla capacità di Fonseca di valorizzare i tanti giocatori di talento a disposizione e di generare entusiasmo tra i tifosi.
Immaginare il futuro della Juventus è ancora più complesso, dato che ha cambiato molte cose rispetto alla scorsa stagione, a partire dall’allenatore. Dopo tre anni complicati con Massimiliano Allegri, durante i quali la Juventus ha vinto solo una Coppa Italia (insufficiente per una squadra abituata a vincere quasi ogni anno), la dirigenza ha deciso di affidarsi a Thiago Motta, che lo scorso anno è stato probabilmente il miglior allenatore emergente della Serie A e ha guidato il Bologna a una storica qualificazione in Champions League.
Motta ha un’idea di gioco per la Juventus molto diversa da quella di Allegri: desidera che la squadra mantenga il controllo degli spazi e del pallone il più possibile, coinvolgendo tutti i giocatori nella costruzione delle azioni offensive.
Mentre il Bologna di Motta era ben organizzato in fase difensiva, lo faceva in modo differente rispetto alla Juventus di Allegri: più aggressivo il Bologna, più “bassa” e chiusa nella propria metà campo la Juventus. Trasformare radicalmente lo stile di gioco di una squadra in una sola estate è una sfida, e Motta avrà bisogno di tempo per adattare i giocatori (e per adattarsi lui stesso a un contesto più competitivo ed esigente).
Per accelerare questa transizione, la Juventus sta apportando diversi cambiamenti alla rosa, cercando giocatori più adatti allo stile del nuovo allenatore. Tra i partenti ci sono Adrien Rabiot, Moise Kean, Matias Soulé e Wojciech Szczesny, con Federico Chiesa che potrebbe presto seguirli.
Al loro posto sono arrivati Khéphren Thuram, Douglas Luiz e Michele Di Gregorio, e sembra quasi certo l’arrivo di Teun Koopmeiners dall’Atalanta. Koopmeiners, Douglas Luiz e Thuram sono tutti e tre centrocampisti, una zona del campo che necessitava di rinforzi. Se Chiesa dovesse partire, sarà interessante vedere chi verrà scelto come nuovo esterno d’attacco.
La scorsa stagione per il Napoli è stata un disastro: con tre allenatori diversi, la squadra è finita al decimo posto, il peggior risultato nella storia della Serie A per una squadra campione d’Italia in carica. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha scelto Antonio Conte come nuovo allenatore, un tecnico che in Serie A ha già vinto tre Scudetti con la Juventus e uno con l’Inter.
Conte è noto per la sua capacità di trasformare squadre in difficoltà in formazioni vincenti in breve tempo. Quando vinse il primo Scudetto con la Juventus nel 2012, la squadra proveniva da due settimi posti consecutivi; nel 2016, al Chelsea, prese una squadra che aveva finito la Premier League al decimo posto e vinse il campionato al primo tentativo; all’Inter, pur impiegando due stagioni per vincere il campionato, riportò la squadra a competere per lo Scudetto già al primo anno.
De Laurentiis spera che Antonio Conte riesca a motivare nuovamente i giocatori e riportare il Napoli a livelli competitivi, puntando anche sul fatto che il club sarà l’unico tra le principali squadre italiane a non partecipare alle coppe europee quest’anno. Questo darà a Conte più tempo per concentrarsi sugli allenamenti settimanali.
Tuttavia, il compito non sarà facile, poiché ci sono almeno tre squadre che sembrano meglio preparate. Inoltre, resta da risolvere la questione dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen, che vorrebbe lasciare il club, ma non ha ancora trovato una squadra disposta a pagare i circa cento milioni richiesti dal Napoli. Non è inoltre garantito che Conte possa replicare i successi ottenuti con altre squadre, considerando che la sua ultima esperienza al Tottenham non è stata particolarmente positiva e alcune delle sue idee di gioco, meno flessibili, potrebbero risultare superate. Per questa stagione, l’obiettivo realistico per il Napoli potrebbe essere quello di finire tra le prime quattro per assicurarsi un posto nella prossima Champions League.
Obiettivo simile è probabilmente condiviso da Atalanta, Roma e Lazio. Dopo molte stagioni positive ma prive di trofei, l’Atalanta ha finalmente conquistato l’Europa League, iniziando quindi il nuovo campionato con una consapevolezza diversa e forse con meno pressione. Tuttavia, la squadra dovrà gestire il serio infortunio di Gianluca Scamacca e la probabile cessione di Teun Koopmeiners, anche se sono già arrivati alcuni rinforzi interessanti come Nicolò Zaniolo e Mateo Retegui. Gasperini ha dimostrato di saper rinnovare la squadra ogni anno, mantenendola competitiva.
La Roma riparte dalle buone prestazioni mostrate sotto la guida di Daniele De Rossi nella seconda parte della scorsa stagione e da un mercato ambizioso, che ha portato in squadra il miglior marcatore dell’ultimo campionato spagnolo, il centravanti ucraino Artem Dovbyk, insieme a giocatori promettenti come Soulé e l’argentino Enzo Le Fée. Tuttavia, è probabile che Paulo Dybala lasci il club per una squadra del campionato arabo nei prossimi giorni, secondo i principali media sportivi.
La Lazio, invece, è in piena fase di ricostruzione. In una sola estate ha perso tre dei quattro principali giocatori offensivi degli ultimi anni, Ciro Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, e anche l’allenatore Igor Tudor si è dimesso nonostante fosse arrivato solo a marzo. Il nuovo allenatore sarà Marco Baroni, che nelle ultime due stagioni ha fatto un buon lavoro con Lecce e Verona, ottenendo in entrambi i casi la salvezza. Tuttavia, sarà la sua prima esperienza alla guida di una squadra con l’obiettivo di qualificarsi per le coppe europee.
Tra le squadre che puntano alla qualificazione nelle competizioni europee troviamo il Bologna e la Fiorentina. Tuttavia, il Bologna si presenta con alcune differenze rispetto alla sorprendente stagione scorsa: non avrà più Thiago Motta alla guida, né potrà contare su due dei suoi giocatori chiave, Zirkzee e Riccardo Calafiori. Al timone della squadra è stato chiamato Vincenzo Italiano, l’ex allenatore della Fiorentina, che nei tre anni a Firenze ha raggiunto due finali di Conference League e una di Coppa Italia, senza però riuscire a vincere un trofeo. Italiano ha dimostrato alcune debolezze tattiche, soprattutto in difesa, ma resta una scelta sensata per sostituire Motta. Sarà interessante vedere come si adatterà alla Serie A il nuovo attaccante del Bologna, Thijs Dallinga, molto diverso da Zirkzee ma autore di due buone stagioni con il Tolosa, con 26 gol segnati negli ultimi due campionati francesi.
La Fiorentina, invece, ha optato per Raffaele Palladino come nuovo allenatore, dopo le eccellenti prestazioni al Monza nelle ultime due stagioni, dimostrando di essere pronto a guidare una squadra con ambizioni più elevate.
Tra le altre squadre che destano curiosità spicca il Como, appena tornato in Serie A dopo vent’anni di assenza. Il club può contare su una delle proprietà più ricche del calcio italiano e su un allenatore giovane e promettente, l’ex calciatore spagnolo Cesc Fàbregas. Il Como ha già fatto alcuni acquisti rilevanti, tra cui l’attaccante Andrea Belotti e, soprattutto, il difensore francese Raphaël Varane, che vanta una carriera straordinaria con il Real Madrid e il Manchester United, oltre a un titolo mondiale nel 2018 e quattro Champions League.
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