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Sinner: l’assoluzione sembra essere “incomprensibile”

Com’è andata la vicenda di cui si discute da ieri nel mondo del tennis su Sinner e perché è stato stabilito che non c’è “colpa o negligenza”

Martedì 20 agosto è stata resa pubblica la sentenza di un tribunale sportivo che ha dichiarato l’innocenza del tennista italiano Jannik Sinner in un caso di doping avviato dopo due controlli positivi risalenti allo scorso marzo.

Prima di questa sentenza, la positività di Sinner non era stata resa nota, e l’assoluzione ha suscitato grande attenzione a livello internazionale. Sinner, a 23 anni, è attualmente il numero uno della classifica mondiale maschile di tennis, una posizione raggiunta grazie alla sua rapida ascesa negli ultimi anni.

L’assoluzione di Sinner è “incomprensibile”, ecco perché

La sostanza trovata nei test di Sinner è il clostebol, uno steroide anabolizzante vietato dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) per i suoi effetti sulle prestazioni sportive. La sentenza ha descritto la concentrazione di clostebol nel sangue di Sinner come “bassa” e ha concluso che il tennista non ha avuto “alcuna colpa o negligenza” nell’assunzione, garantendogli così l’assoluzione completa senza squalifica.

L’assoluzione di Sinner è “incomprensibile”, ecco perché – ANSA – Sardegnaoggi.it

Tuttavia, poiché il clostebol era presente nel suo corpo, a Sinner sono stati comunque tolti i guadagni (circa 300mila euro) e i punti nel ranking (400) ottenuti durante il torneo di Indian Wells, giocato tra i due test positivi.

Sia la WADA che l’agenzia antidoping italiana (NADO) hanno 21 giorni, dal 19 agosto, per presentare un ricorso contro la sentenza al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS).

Il primo test antidoping positivo risale al 10 marzo 2024, durante il torneo di Indian Wells in California, mentre il secondo è stato effettuato il 18 marzo, dopo l’eliminazione di Sinner in semifinale contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. In entrambi i test sono stati rilevati livelli simili di clostebol, con concentrazioni di 86 e 76 picogrammi per millilitro rispettivamente.

La difesa di Sinner ha attribuito la presenza del clostebol a una contaminazione accidentale avvenuta tramite il suo fisioterapista, Giacomo Naldi. Quest’ultimo avrebbe utilizzato il Trofodermin, uno spray medicinale contenente clostebol, per curare una ferita al dito e poi massaggiato Sinner, che soffre di dermatite, causando la contaminazione.

Il Trofodermin è un medicinale comune in Italia, disponibile senza ricetta, ma che riporta avvertenze sull’effetto dopante e la possibilità di risultare positivi ai test antidoping.

Uno studio del 2020 ha dimostrato che anche una piccola contaminazione accidentale da Trofodermin può portare a un test antidoping positivo.

Il Trofodermin utilizzato da Naldi era stato acquistato a Bologna il 12 febbraio da Umberto Ferrara, il preparatore atletico di Sinner, che lo aveva poi consegnato a Naldi.

Sia Naldi che Ferrara seguono abitualmente Sinner durante i tornei. Naldi ha dichiarato di aver usato il Trofodermin ogni giorno dal 5 al 13 marzo, senza sapere che contenesse una sostanza vietata. Sinner, interrogato due volte durante il processo, ha affermato di non essere a conoscenza dell’uso di quel medicinale.

Il tribunale ha ritenuto credibili queste testimonianze, basandosi sulle prove presentate dalla difesa, sugli interrogatori e sul parere di tre esperti di antidoping, confermando così l’innocenza di Sinner.

Jean-François Naud, direttore di un laboratorio a Montréal, Xavier de la Torre, vicedirettore di un laboratorio a Roma, e David Cowan, ex direttore di un laboratorio a Londra, ha dichiaratoche la bassa concentrazione di clostebol trovata nelle urine di Sinner è compatibile con una contaminazione, come evidenziato dalla letteratura scientifica.

Ha inoltre suggerito che entrambe le rilevazioni nei due test antidoping di Sinner potrebbero derivare dalla stessa contaminazione. De la Torre ha supportato questa ipotesi basandosi su esperimenti condotti nel suo laboratorio.

Con queste evidenze, il tribunale ha assolto Sinner, stabilendo che non aveva «alcuna colpa o negligenza» nell’assunzione del clostebol, una condizione che, secondo il regolamento antidoping dell’ITIA, indica che il giocatore non sapeva né poteva ragionevolmente sospettare di aver assunto la sostanza, anche esercitando la massima cautela possibile.

Per ottenere questa assoluzione, il giocatore deve anche spiegare come la sostanza è entrata nel suo corpo: la versione di Sinner è stata considerata credibile.

L’assoluzione senza «colpe o negligenze» esclude qualsiasi sospensione, come avvenuto per Sinner. Questo è diverso dall’assoluzione «senza colpe o negligenze rilevanti», che può comportare sospensioni, talvolta lunghe. La difesa di Sinner ha quindi cercato di dimostrare che il suo caso meritasse la formula di assoluzione più completa.

Secondo il regolamento mondiale antidoping della WADA, i tennisti sono responsabili della scelta del proprio personale medico e non possono giustificarsi attribuendo la colpa al proprio staff.

Tuttavia, la difesa di Sinner ha fornito prove della sua cura nella scelta dello staff e della sua abituale attenzione riguardo a ciò che gli viene somministrato per scopi medici o sportivi. In questo caso specifico, la contaminazione non è avvenuta per qualcosa che Sinner ha assunto, ma durante un massaggio, rendendo difficile per lui applicare la stessa attenzione.

La difesa ha anche citato casi precedenti in Italia, come quello recente del tennista di doppio Marco Bortolotti, assolto con formula piena per contaminazione da clostebol nell’aprile 2024.

Nonostante fosse sotto indagine antidoping, Sinner ha continuato a giocare e ha raggiunto la prima posizione nel ranking mondiale. Ciò ha generato polemiche, con accuse alle istituzioni del tennis di aver favorito il giocatore per via della sua popolarità.

Tuttavia, anche Sinner è stato sospeso in seguito ai risultati dei test antidoping, ma ha fatto ricorso d’urgenza contro la sospensione, una possibilità garantita a tutti i tennisti in quella situazione. Come ha osservato il giornalista Riccardo Bisti, i costi di un ricorso d’urgenza come quello di Sinner sono spesso proibitivi per i tennisti di livello inferiore, il che spiega la rarità di casi simili. Il giocatore è stato sospeso tra il 4 e il 5 aprile e tra il 17 e il 20 aprile 2024.

Giulia De Sanctis

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