Una regata tragica che ha portato a due vittime: in molti si chiedono se valga la pena continuare a farla visto il dolore che provoca.
La vela non è uno sport per tutti. In tanti che praticano questa disciplina sanno bene i rischi che corrono. A volte devono affrontare il mare aperto a velocità straordinarie.
Purtroppo, possono capitare incidenti fatali e disgrazie. Quando succede è un giorno triste per questo sport e come sempre capitano molte polemiche.
In particolare, c’è una regata definita “maledetta” dagli appassionati e dai professionisti della vela. Si tratta di una gara che provoca sempre vittime e feriti.
Di quale gara si tratta? E quali sono stati i risultati di questa regata temuta da tutti? Ecco quello che c’è da sapere al riguardo.
Ci sono alcune zone del mondo dove praticare la vela è davvero pericoloso. Uno di questi luoghi è sicuramente l’Australia. Non a caso, proprio qui nel 1998 ci fu una regata disastrosa, con ben 6 vittime. Da allora sono state imposte delle leggi più severe agli equipaggi ed è stata aumentata la sicurezza a bordo. Tuttavia, sembra che queste nuove regole non siano bastate. A quanto pare, troppi equipaggi fanno affidamento su pochi velisti esperti e tanti neofiti. Di conseguenza, errori o disattenzioni si trasformano in colpi fatali in gara.
Ma qual è questa regata maledetta? Si tratta proprio della gara australiana chiamata Sydney to Hobart. Nell’edizione di quest’anno ci sono state ben due vittime. Si tratta di Nick Smith, velista di 65 anni della squadra First 44.7 Bowline e Roy Quaden, 55 anni, di Flying Fish Arctos. C’è stato anche un altro coinvolto in questa regata maledetta, Luke Watkins, skipper di Porco Rosso. Lo sportivo è rimasto in balia delle acque dell’oceano per circa quaranta minuti prima di essere salvato. Si tratta di un miracolato che poteva perdere la vita in un istante.
La vittoria della regata è andata a Law Connect che ha dominato sugli avversari. Infatti, il team ha chiuso con un tempo di 37 ore, 35 minuti e 13 secondi. Netto il distacco dal secondo in classifica, Celestial V70. Anche sul terzo il vantaggio è incredibile: il gradino più basso del podio è andato a Wild Thing.
In ogni caso, ci sono state tante polemiche per le dinamiche che hanno coinvolto le vittime. Non è ancora chiaro cosa abbia causato la morte di Smith e Quaden e le autorità stanno indagando. Si spera che tale episodio possa portare a regolamenti ancora più sicuri per le gare del futuro.
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